All’interno della chiesa di Ganghereto si conserva un importante gruppo di terracotta policroma raffigurante la Madonna in trono con Bambino fra i Santi Nicola e Pietro.
L’opera, in gravissime condizioni conservative, è attribuita ad Agnolo di Polo, un artista fiorentino nato nel 1470 e morto nel 1528, allievo del Verrocchio e collaboratore di Giovanni della Robbia. Una delle sue opere più importanti e documentata è il gruppo presente nella chiesa della SS. Annunziata ad Arezzo.
La necessità di sottoporre ad un intervento di restauro il gruppo di Ganghereto era già emersa nel 1997 a seguito di uno studio sull’opera effettuato in occasione del restauro di un’altra terracotta rinascimentale presente nella Chiesa di Santa Maria a Terranuova Bracciolini.
Purtroppo fino ad oggi non è stato possibile reperire i fondi per l’impegnativo restauro. Il recente intervento conservativo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, a una Maddalena Penitente, sempre in terracotta policroma, attribuita ad Agnolo di Polo e conservata all’Ospedale dell’Innocenti di Firenze, ha ridestato l’interesse per l’artista e per il gruppo di Terranuova.
Il progetto Salviamo Ganghereto, avviato da Don Donato Buchicchio, ha visto subito l’adesione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, nella persona di Felicia Rotundo, Funzionario Storico dell’arte responsabile per il territorio del Valdarno, di Laura Speranza, Direttrice del Settore di Restauro dei Materiali Ceramici, Plastici e Vitrei all’Opificio delle Pietre Dure, delle restauratrici Stefania Bracci e Francesca Rossi e della storica dell’arte Paola Francioni che si occupa della segreteria.
Monsignore Don Enrico Gilardoni, subentrato a Don Donato Buchicchio ha attivamente aderito al progetto.
Il Sindaco Sergio Chienni e l’Assessore alla Cultura Caterina Barbuti del Comune di Terranuova, hanno accolto entusiasticamente l’invito di Don Enrico a sostenere il progetto, patrocinandolo e supportando le varie iniziative che orbitano intorno allo stesso, come ad esempio Vota il Luoghi del Cuore, concorso del FAI, e mettendo a disposizione varie professionalità per la divulgazione delle attività programmate.
Il progetto di recupero, che si svolgerà nell’arco di più anni, avrà luogo all’interno della chiesa dove sono previste visite al cantiere.
Sono previsti anche stage formativi e di perfezionamento per gli studenti restauratori e laboratori con le scuole per illustrare l’attività artigianale.
Il costo totale del progetto di recupero, che prevede anche il risanamento della parete della nicchia architettonica dove dovrà essere ricollocato il gruppo, è ingente, è di circa 60.000 €.
Il progetto è stato iscritto anche all’iniziativa del FAI Vota i Luoghi del Cuore, che prevede contributi economici per i primi tre progetti classificati, oltre ad un ulteriore contributo per il Luogo che risulterà maggiormente votato nelle filiali del Gruppo Intesa San Paolo (Banca CR Firenze) purché abbia raggiunto una soglia minima di 1.500 segnalazioni.
Il Progetto, che partecipa anche alla selezione indetta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è comunque in cerca di sponsor che possano contribuire al raggiungimento della cifra necessaria.
A breve partirà anche la campagna di raccolta delle donazioni.
Le gravissime condizioni conservative del gruppo di Ganghereto sono dovute sia a difetti della tecnica di realizzazione sia a vecchi restauri non eseguiti correttamente, ma soprattutto al fenomeno dell’ umidità di risalita del muro esterno sul quale sono montate le statue. Questa umidità ha causato lo sfarinamento della malta usata per il fissaggio alla parete e ha provocato un distacco del San Pietro che per fortuna è stato recuperato senza danni. Si è reso necessario un intervento urgente di messa in sicurezza dell’opera con la rimozione dei due Santi. La Madonna risulta in condizioni meno gravi ma il Gesù Bambino presenta alcune fratture e risulta rimontato in maniera errata, infatti è come sospeso sul grembo della Madre.
Il gravissimo stato di degrado in cui versa il gruppo di Agnolo di Polo e la parete che lo accoglie, necessita di un intervento tempestivo per evitare che questa preziosa testimonianza della nostra storia non vada persa.
Per questo invitiamo tutti a collaborare al reperimento dei fondi, ognuno per le proprie possibilità, perché non potremo avere un futuro se non abbiamo un passato!